Riportiamo il testo del comunicato stampa che il Comitato Articolo 26 ha reso pubblico in data odierna. Nei prossimi giorni contiamo di riprendere il fatto reso noto con il comunicato per fare degli approfondimenti.
SCUOLA, ESPRIME RISERVE SULL’INSEGNAMENTO DI CONTENUTI “GENDER” AL NIDO: MAMMA INSULTATA DALLE MAESTRE
Ha espresso riserve sulla lettura di alcune fiabe nell’asilo del figlio di appena due anni: per questo una madre di 43 anni è stata insultata dalle maestre e invitata a cambiare scuola. L’episodio nell’asilo nido “Cecchina” di Roma. La denuncia dal Comitato Articolo 26.
Una madre di un bambino di due anni è stata insultata dalle maestre di un asilo nido e invitata a cambiare scuola al proprio figlio, dopo aver espresso riserve di fronte alle modalità di presentazione di fiabe sui delicati temi dell’educazione all’affettività e alla sessualità. E’ quanto accaduto nell’asilo nido “Cecchina” di Roma. A raccogliere la denuncia della mamma il “Comitato Articolo 26”, associazione nata con la finalità di sostenere la continuità educativa scuola-famiglia e la priorità dei genitori nelle scelte in tema di educazione. Riferisce la madre del bambino quanto avvenuto durante un incontro nel quale oltre a lei erano presenti le insegnanti, il funzionario educativo responsabile ed alcuni genitori: “Sono stata sottoposta ad una sorta di processo inquisitorio e invitata, se non d’accordo con la linea educativa della scuola, a cambiare istituto; sono arrivati ad accusarmi di essere omofoba”. La lettura delle fiabe in questione rimanda così ad altri casi di letture analoghe collegabili al corso curato dall’associazione Scosse nei nidi di Roma ed improntato a quegli studi di genere sempre più diffusi senza alcun dibattito politico e culturale che minano la giusta considerazione del valore sociale della famiglia, riconosciuta dalla nostra costituzione.
I genitori e i docenti dell’associazione Comitato Articolo 26 si dicono preoccupati dell’approccio non scientifico e delle metodologie non comprovate con cui questi testi vengono presentati ai bambini; tutto ciò in un crescente clima di intolleranza e intimidazione nei confronti dei genitori che chiedono di essere informati quando tali iniziative coinvolgano i propri figli, nel rispetto delle loro convinzioni e scelte educative. Il Comitato Articolo 26 chiede che il Comune di Roma espliciti quali requisiti scientifici abbia presentato l’associazione Scosse per vincere il bando per l’erogazione di corsi di formazione per educatrici dei nidi e scuole comunali con il progetto “La scuola fa differenza”. Si chiede inoltre che l‘assessorato alla scuola del Comune di Roma verifichi se i genitori siano stati informati nel caso in cui il personale dei nidi e delle scuole abbia partecipato a tali corsi, in modo da permettere ai genitori di avere tutte le informazioni necessarie prima di iscrivere i propri figli. Il Comitato Articolo 26 ricorda infine le gravi prevaricazioni che, in queste situazioni, le famiglie subiscono nella loro libertà di espressione e di educazione (riconosciuta dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dalla Costituzione italiana) con l’inaccettabile grimaldello ideologico della lotta alle discriminazioni.