Affrontare a 360° la sfida educativa odierna per dare vita ad una risposta credibile e bella e testimoniare alle nuove generazioni la ricchezza di senso della vita, valorizzando al contempo il valore formativo e i diritti educativi della famiglia nella società.
È stato questo l’intento, complesso e ambizioso di ‘Educare per il domani’, il convegno che ha avuto luogo a Todi il 15 e 16 settembre, organizzato da Articolo 26 e dal Comune della cittadina umbra e patrocinato dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria. Obiettivo pienamente raggiunto a giudicare dagli ottimi riscontri in termini di affluenza che testimoniano il successo dell’iniziativa.
Moltissimi i temi al centro della due giorni che ha approfondito, grazie a specialisti di altissimo calibro come i prof. Lambiase e Vannini, le problematiche giovanili più attuali – dall’abuso dei social, all’accesso sempre più incontrollato a alla pornogragia – e acceso i riflettori sui temi cardine della libertà educativa, con il filosofo Francesco Botturi.
Con l’intervento di Anna Monia Alfieri in favore della libertà di scelta scolastica – tema sempre più cruciale all’interno della mission di Articolo 26 – abbiamo rilanciato la proposta del costo standard di sostenibilità per allievo, la cui attuazione garantirebbe anche in Italia il diritto costituzionale dei genitori di educare i propri figli e eliminerebbe ogni discriminazione economica tra le famiglie.
La tavola rotonda con le istituzioni, moderata da Valentina Santarpia del Corriere della Sera, è stata l’occasione per mettere a fuoco, grazie al confronto di esperti di diversa estrazione culturale e politica, i termini della questione del costo standard e l’ostinazione dei governi italiani a non voler considerarne l’introduzione nella scuola pubblica, nonostante questo strumento sia adottato con successo in molti paesi. Ostinazione che ha relegato il nostro paese a fanalino di coda in Europa sul piano della parità scolastica, e affossato la scuola italiana in termini economici e qualitativi. Gli esponenti della politica locale, intervenuti nel dibattito, si sono dimostrati disponibili ad avviare delle sperimentazioni in termini di assegnazioni di voucher alle famiglie per favorire un maggior margine decisionale delle stesse nella scelta della scuola, lanciando un messaggio chiaro anche alla politica nazionale.
Il convegno ha affrontato anche il tema a noi molto caro del patto tra scuola e famiglia con Giuseppe Richiedei, con particolare riferimento ai recenti casi di violenza e di bullismo nelle scuole italiane – senza ricette semplicistiche o retoriche – e chiedendo con forza che il nuovo Patto Educativo di Corresponsabilità Scuola Famiglia – della cui pubblicazione siamo ancora attesa e che chiediamo ormai da mesi al MIUR – sia un reale strumento per una collaborazione tra scuola e famiglia che garantisca ai genitori fattivamente la libertà educativa e preveda l’espressione del consenso informato su tutti i temi educativi sensibili.
Educatori e sociologi – tra cui il prof. Mario Salisci – docenti e genitori hanno riflettuto insieme su quale tipo di famiglia e di scuola hanno bisogno i giovani per formarsi pienamente e su quale forma di felicità essi cerchino davvero. Per indirizzare gli adolescenti italiani dalla scoperta del senso alto del vivere e dello studiare e verso stili di vita sani, è emersa la necessità di favorire il processo di formazione della loro identità partendo da una visione antropologica completa e scommettendo su un’educazione non solo di spessore culturale, ma anche capace di indicare punti di riferimento chiari e soprattutto di andare dritta al loro cuore; un approccio coraggioso che ha riscosso il consenso unanime del pubblico partecipante a giudicare dall’entusiasmo con cui è stata accolta la conclusione del Convegno ad opera di Franco Nembrini.
Importante anche la presenza agli incontri di vari esponenti dell’associazionismo familiare italiano, in particolare del Forum Nazionale delle Famiglie e delle associazioni di genitori AGESC e AGE. La comunanza di visione su vari temi sembra indicare un tempo di proficua sinergia nell’associazionismo italiano, nella direzione di collaborare per il bene delle nuove generazioni, ben rappresentate dal bambino – pronto a volare verso le stelle – divenuto simbolo di ‘Educare per il domani’.
Dopo il grande successo, quest’appuntamento – la cui portata si è rivelata sorprendente e fruttuosa per molti dei partecipanti e per noi stessi di Articolo 26 – è già stato riconfermato per il 2019 nella città di Todi, che si avvia a diventare una “capitale italiana dell’educazione e della libertà educativa” e di una società che proprio da qui vuole ripartire.
Qui il racconto per immagini della due-giorni di Todi