A tutt’oggi manca una chiara informazione istituzionale relativa a condizioni, termini e modalità di riapertura delle scuole.
In questo periodo abbiamo contribuito al lavoro del MIUR inviando nostri contributi specifici sulla Didattica a Distanza, ma le prossime settimane saranno cruciali per una ripartenza del paese che ha bisogno di una partecipazione attiva dei suoi cittadini: capitale umano inestimabile che in questi mesi ha dato prova di coraggio e sacrificio, tenendo in equilibrio la gestione della casa e della vita familiare, DAD e smart working, a volte anche senza stipendio. Confidiamo di essere tutti concordi nel fatto che questo non può e non deve gravare oltre sulle nostre famiglie.
Diventa necessario, quindi, mettere nero su bianco alcune prime questioni in attesa di un’informazione tempestiva, chiara e aggiornata circa il lavoro di programmazione che il governo sta svolgendo sul tema e sulle modalità che dovranno essere assunte per la riapertura di tutte le scuole e garantire, così, il diritto all’istruzione, dando prospettive chiare, iniziando da subito a pensare, a progettare e organizzare la ripresa delle attività in presenza.
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Questioni che emergono anche dal confronto con altri paesi europei che stanno affrontando il problema, in una visione articolata e complessiva per la gestione dell’emergenza, che si sforzi di tenere insieme le esigenze di sicurezza sanitaria, di contenimento del contagio, di salute psico-fisica della popolazione, di ripresa delle attività economiche, scolastiche e sociali e che non releghi la scuola ad un problema secondario.
Ecco 10 questioni tra le principali
- Prosieguo dell’isolamento per il personale con patologie a rischio e per gli alunni vulnerabili e, quindi, per questi ultimi,
- L’esonero giustificato, dal ritorno in classe, e l’utilizzo della DAD in contemporanea con i corsi in presenza.
- Necessità di organizzare le classi in gruppi ridotti al fine di rispettare le distanze necessarie.
- Limitazione del numero di presenze simultanee di alunni e/o di adulti in tutti gli spazi comuni (mense, corridoi, aule, ecc…).
- Impatto sull’organizzazione familiare di una ripresa delle lezioni part-time o a tempo alternato.
- Organizzazione dei tempi di mensa ed extrascolastici per rispettare i protocolli di sicurezza.
- Alternanza delle ricreazioni, in particolare per i più piccoli.
- Garanzia di condizioni specifiche per gli alunni con BES e DSA.
- Organizzazione dei tirocini nelle scuole professionali.
- Organizzazione e permanenza nei convitti.
Inoltre, ci aspettiamo serie garanzie da parte del MIUR circa l’avvio tempestivo delle procedure atte a fornire l’indispensabile protezione sanitaria degli alunni e delle loro famiglie e che richiedono un’ingente e puntuale mobilitazione, tra l’altro per quanto riguarda 5 punti:
- messa in campo di test sierologici a tappeto;
- disinfezione di edifici e strutture;
- fornitura in quantità sufficiente di materiale di protezione (gel, guanti, maschere, ecc.);
- formazione del personale scolastico e ausiliario;
- organizzazione dei trasporti scolastici.
Perché tutto questo si possa realizzare, Articolo26 proseguirà nei prossimi giorni il dialogo già avviato con il ministero avendo cura di sottoporre al MIUR le richieste e le preoccupazioni delle famiglie e cercando ogni occasione possibile per rinforzare questo dialogo.
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Ci auguriamo che il MIUR terrà effettivamente conto dei contributi di tutte le agenzie educative sottolineando ancora una volta che la relazione scuola-famiglia è più che mai necessaria e dovrà uscire arricchita da questo periodo di crisi.