“Con le nuove restrizioni imposte dal Governo, centinaia di migliaia di ragazzi dai 12 anni di età dovranno esibire il green pass per accedere al trasporto pubblico locale (es. tram, metro, bus e treni regionali) indispensabile per recarsi a scuola, per non parlare degli altri spostamenti ordinari della vita sociale” così Chiara Iannarelli, presidente di Articolo 26, ha commentato l’introduzione del green pass anche per l’accesso al trasporto pubblico locale. “Ciò comporterà un rischio gravissimo di discriminazione e un ulteriore colpo per il diritto allo studio dopo due anni di danni legati alla DAD e con circa 100 mila ragazzi, che si stima abbiano già abbandonato la scuola nei mesi della pandemia, soprattutto al sud e nelle zone del paese più disagiate e a rischio criminalità.”
“Come genitori ci preoccupa anche il messaggio ‘educativo’ che sta passando: dopo anni di impegno per insegnare nelle famiglie e nella scuola il rispetto delle minoranze e delle differenze, oggi si rischia nei fatti di trasmettere l’idea che chi pensa diversamente – su temi peraltro delicatissimi e controversi – o chi non ha mezzi economici, non faccia parte della società, creando pericolosamente un capro espiatorio. Vogliamo ricordare al Governo che democrazia non significa dittatura della maggioranza in cui lo Stato possa escludere dal godimento di diritti fondamentali alcuni cittadini per una loro libera scelta che non costituisce reato: in democrazia la Repubblica è di tutti, della maggioranza e della minoranza” ha concluso la presidente di Articolo 26.
Roma, 26 novembre 2021
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