Nell’ambito della legge 107 un evidente punto di criticità per le famiglie è rappresentato dall’alternanza scuola – lavoro, sul quale tuttavia sembrerebbe che il Ministero stia facendo un mea culpa su una errata interpretazione in merito alla obbligatorietà di svolgimento del monte ore previsto.
Ed in effetti questa presunta obbligatorietà aveva incontrato non poche resistenze, mettendo d’accordo le componenti genitori, docenti e alunni che, per varie ragioni, hanno manifestato un forte dissenso nei confronti della ASL.
L’attività di ASL, in effetti, si sovrappone generalmente in modo ingombrante sia alla regolare attività didattica in classe sia allo studio ed al tempo libero degli studenti; dovendo svolgersi in parte in orario di lezione ma talvolta anche nel pomeriggio, il sabato e la domenica, interferisce con il raggiungimento degli obiettivi didattici e con la fruizione del tempo libero dei ragazzi per lo studio o il riposo, sottraendo preziose risorse in termini di tempo ed energie ad alunni e docenti.
Il gioco, ad avviso della maggior parte dei docenti, non vale la candela, se si considera che l’attività di ASL si traduce il più delle volte in attività che poco hanno a che fare con la formazione, o che somigliano più che altro ad un addestramento a forme di prestazione in regime di sfruttamento.
Auspichiamo che il MIUR faccia chiarezza su questo punto e permetta, nei limiti di quanto previsto dalla legge, che le istanze delle componenti genitori, docenti e alunni possano incontrarsi in modo che essi possano scegliere se e in che modo avvalersi della ASL in modo flessibile e autonomo.
Qui di seguito riportiamo un articolo tratto da Oggi Scuola sul tema dell’alternanza scuola-lavoro
Alternanza scuola-lavoro, l’ammissione del Miur è una bomba:
“L’obbligatorietà delle ore non esiste”Dopo tre anni il ministero dell’Istruzione ha dovuto ammettere, in una nota ministeriale, che quanto affermato nella Guida operativa’ del 2015 circa l’obbligo di frequenza delle attivita’ di alternanza scuola-lavoro, non aveva alcun fondamento normativo: gli studenti lo hanno denunciato sin dall’inizio, e’ necessario ripartire da qui per un nuovo modello di alternanza
Il ministero dell’Istruzione con quasi 3 anni di inaccettabile ritardo chiarisce che la normativa dell’ottobre 2015 e tutt’ora vigente rispetto all’obbligatorieta’ delle ore di alternanza scuola-lavoro e’ erronea” dichiara Francesca Picci, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti- La normativa non puo’ disporre nulla circa l’obbligo per gli studenti di aver svolto un monte ore minimo di attivita’ di alternanza del triennio e finalmente il Miur lo ammette con un clamoroso dietro front”. “Ma c’e’ di piu’, sempre il Miur dichiara che il mancato svolgimento delle ore non puo’ determinare una penalizzazione nella valutazione dello studente” spiega Francesca Picci- In gia’ troppi casi gli studenti sono stati puniti per essersi astenuti dalle attivita’ di alternanza o anche solo per averle criticate, e’ necessario che in ministero alla luce di queste nuove dichiarazioni si assuma la responsabilita’ di un sistema di alternanza mal formulato e di errori strutturali imposti in maniera antidemocratica nelle scuole del Paese”. “L’ultimo elemento della nota ministeriale, infine, assimila le esperienze di alternanza ad altre attivita’ lavorative anche in apprendistato o di lavoro autonomo, contraddicendo cosi’ la stessa idea di alternanza propagandata dalla ministra Fedeli- conclude l’Unione degli Studenti- Le contraddizioni della legge 107 stanno esplodendo: da qui dobbiamo ripartire per ribaltare il modello di alternanza e per pretendere la costruzione di un nuovo modello di scuola democratica e condivisa da e con gli studenti.
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