Appello di Articolo 26 a Giorgia Meloni in occasione della prima edizione di “Io, Persona al centro”, evento nazionale dedicato al mondo del Terzo Settore e dell’associazionismo italiano, un’occasione per parlare di piena attuazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e della partecipazione alla vita sociale, politica e civile di ogni persona e valorizzazione dei talenti e delle competenze di tutti.
Come associazione di genitori nella scuola, siamo da tempo impegnati con iniziative nelle opportune sedi istituzionali e con convegni pubblici, nella difesa di tutti gli alunni e nello specifico degli alunni con disabilità e delle loro famiglie e non possiamo che apprezzare le finalità e gli intenti dichiarati dagli organizzatori della kermesse di Rimini.
“Ci rivolgiamo al Presidente Giorgia Meloni chiedendo che il nuovo esecutivo possa procedere con forza e convinzione nella direzione di una piena inclusione e valorizzazione della persona, segnando, a questo proposito, un deciso cambio di rotta rispetto alle precedenti compagini governative. Non possiamo non ricordare la riduzione di 5.000 posti di sostegno all’anno indicata come obiettivo di “risparmio” nel Dossier del Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023 e a seguire tutte le criticità e incongruenze presenti e contenute nel DI 182/2020 sul nuovo modello di Piano Educativo Individualizzato (PEI), criticità che sono state solo in minima parte superate dal recente DM 153 del 1° agosto 2023“ così il Presidente Carlo Stacchiola.
Come genitori riteniamo importante offrire il nostro contributo sul tema dell’inclusione scolastica, non solo perché tra le famiglie da noi rappresentate sono presenti esperienze e realtà di genitori con figli con disabilità, a cui cerchiamo di dare supporto e consulenza, ma ancor più perché riteniamo che solo una concreta e solidale alleanza tra le famiglie tutte e tra le famiglie e la scuola possa contribuire all’abbattimento di quelle barriere culturali, che basano il loro approccio verso “le persone con disabilità” su presupposti legati a un modo di pensare, costruire e vivere il mondo, che spesso lede la dignità della persona, intesa come realtà unica e irripetibile, che la nostra stessa Costituzione, nei suoi principi fondamentali, riconosce e tutela.
Proprio a partire da questi principi, riteniamo che l’alunno con disabilità sia a tutti gli effetti alunno che compone la classe, il che non significa soltanto che entra in relazione con i pari della classe stessa o che sia alunno di tutti i docenti assegnati alla classe, ma significa anche e soprattutto che egli, al pari dei suoi compagni, è parte della comunità più ampia, composta dalle famiglie degli alunni della classe e dalla scuola stessa.
“La nostra esperienza ci insegna e ci ha insegnato che non esistono famiglie di alunni con disabilità e famiglie con alunni “non con disabilità”: esistono famiglie, che sono alle prese tutti i giorni con il grande compito dell’educare, dell’«e-ducere», “tirar fuori”, «far uscire il bene e i talenti presenti» nei loro figli, valorizzandoli. Il nostro impegno è volto non solo a garantire ai nostri figli e ai nostri alunni l’occasione di un reciproco arricchimento, ma anche a porre o le basi di quella socialità, di quella solidarietà e di quella convivenza civile, che da sempre connota e caratterizza la nostra storia per questo auspichiamo il cambio di passo deciso proprio a partire dalla scuola, un segnale vivo del fatto che stiamo andando nella giusta direzione“ conclude Stacchiola.
Roma, 23 Settembre 2023