Per approfondire, a questo link un articolo del 26 luglio dal sito web di Repubblica; qui di seguito una nostra considerazione su quanto sta emergendo dal doloroso caso di Bibbiano.
A Bibbiano, l’ideologia (dei Demoni) contro il Best interest degli Angeli
Da buon idealista, il filosofo tedesco Hegel si divertiva ad affermare che se i fatti o la natura non si accordavano con le sue teorie era “tanto peggio per i fatti”. Questo modo di pensare, se preso sul serio ed estremizzato, conduce diritto all’ideologia, cioè il rendere “sistema” un pensiero che parte dall’idea e non dalla realtà, e arriva ad assolutizzare la prima fino a voler distruggere la seconda.
Questo cosa c’entra con il triste caso di Bibbiano? Tutto.
Perché a Bibbiano, come emerge dalle (troppo timide) indiscrezioni giornalistiche, sembra aver preso piede non (solamente) un’associazione a delinquere, ma un vero e proprio sistema ideologico.
L’idea, molto diffusa in certi circoli culturali e non solo, è che il mondo maschilista abbia imposto la famiglia naturale e il binomio maschile/femminile come normativo e che questo vada urgentemente smantellato, anzi “decostruito”, con ogni mezzo.
Come è possibile che la gestione degli affidi in Val D’Enza sia addirittura stata elevata a livello di best practice dagli amministratori locali e non solo? Per ideologia.
Così come per ideologia Federica Anghinolfi, Responsabile del Servizio Sociale Integrato in Val D’Enza e tra le principali indagate dell’inchiesta Angeli e Demoni per aver tolto bambini a famiglie senza reali problematicità, inventando di tutto e di più per affidarle a sue ex compagne violente, poteva presentare questa infernale realtà come modello nella IV edizione dell’evento ‘Educare alle differenze’ (http://www.scosse.org/educare-alle-differenze-iv-edizione/) promosso dall’Associazione Scosse ed altre associazioni, a cui aderiscono oltre 200 realtà che di questa ideologia sono promotrici in moltissime scuole d’Italia.
La stessa signora Anghinolfi nel 2018, in un post facebook affermava che “Il retaggio del patriarcato scinde la dignità umana che parte dall’infanzia…”. Ecco la radice dell’ideologia fatta propria dal femminismo radicale e dal mondo cosiddetto LGBTQ+. Un mondo in cui maschio e femmina sarebbero un costrutto sociale voluto dal genere maschile per sottomettere gli altri “n” generi. Un mondo che non esiste se non nell’ideologia.
Come associazione di genitori impegnati nell’educazione, vogliamo ribadire con estrema fermezza che, al di là degli aspetti penali, questa ideologia è sbagliata e rappresenta un male in ogni sua forma.
L’ideologia, a differenza di qualsiasi atto educativo che guida e conduce alla realtà delle cose e la svela, non può mai essere educante; ideologia ed educazione non possono andare d’accordo, sono l’una il contrario dell’altra.
Ecco perché un’ideologia che finge di voler educare alle differenze, negando la ricchezza della differenza nell’uguale dignità tra maschio e femmina, che assume la sua bellezza più alta nella trasmissione dell’educazione tra madre/padre e figli, non è mai per l’interesse dei bambini. Mai.