In questo articolo che riportiamo da la Verità, Claudio Risè affronta il tema dell’aggressività che esplode sempre più spesso, deflagrante dalle prime pagine dei giornali, specie nel mondo dei ragazzi. L’articolo può risultare graffiante e per certi versi contro-corrente e solo in apparenza provocatorio.Ma ne reputiamo utile la lettura anche per questo motivo, poiché offre la possibilità di affrontare il fenomeno da nuovi interessantissimi punti di vista, suffragati dalla vastissima esperienza clinica del noto psicoterapeuta

Riscontri entusiastici da parte dei ragazzi e docenti delle scuole secondarie di Massa-Carrara, presenti numerosi alla mattinata “Tutti pazzi per i social – Il cyberbullismo e le sfide della rete” , svoltasi all’interno della serie di incontri “Famiglia Scuola e Scienza, insieme per Educare” rivolti a genitori, ragazzi e docenti.
Tre ore ininterrotte di attenzione, commentando e intervenendo, tra momenti di simpatica distensione e argomenti seri e delicati: dalle fake news ai casi più dolorosi di cyber-bullismo a come usare i social senza rimanerne schiavi o vittime.
Ringraziamo tutti per l’interesse e la collaborazione e speriamo che questo incontro favorisca una crescente consapevolezza su questi temi da parte dei giovani e una rinnovata apertura al dialogo tra docenti e alunni e tra genitori e figli per affrontarli insieme.

Ci fornisce nuovi spunti di riflessione la rubrica del prof. D’Avenia (link) tra interessanti citazioni di serie tv che vanno per la maggiore oggi (come la “Casa di carta”, vedi foto) e approfondimenti illuminanti sulla strutturazione dell’io e sull’impatto dei ruoli nella formazione dell’identità: l’identità pur restando “plastica” non può permettersi di essere fatta di carta, né tantomeno liquida, come il pensiero main-stream intende suggerirci possibile e a volte desiderabile.

Uno dei termini più in voga oggi è “decostruire”: la mannaia della decostruzione viene fatta cadere su molti concetti portanti della nostra civiltà e sembra essere stata individuata come la soluzione privilegiata per affrontare sfide importanti come la violenza nei confronti delle donne.
Decostruire gli stereotipi, in particolare, talvolta appare l’unica via, anche nella scuola, per affrontare problematiche così sfidanti: sembra esserci una fiducia cieca in un metodo che, all’atto pratico, non è affatto chiaro che risultati porti, se non quello di demolire alle fondamenta anche gli archetipi, cioè quei principi che l’uomo ha ricevuto come “modelli eterni e trascendenti”, stando a quanto afferma lo psicoterapeuta Claudio Risè in questo interessante articolo di cui consigliamo la lettura.

Si è tenuto ieri mattina nella Camera di Commercio di Carrara, alla presenza di 130 alunni provenienti da diverse scuole della provincia, il primo incontro del corso di formazione per docenti ed alunni “Scuola, Famiglia e Scienza: insieme per educare”, organizzato da Articolo 26, con la partecipazione di Progetto Pioneer, con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Lucca – Massa Carrara.
7 sessioni con focus particolare sulle scuole di grado medio inferiore e superiore – incentrate su tematiche educativo-didattiche attualissime: dal cyberbullismo e l’uso dei social, all’educazione affettiva e alle tecniche di apprendimento, fino al ruolo degli educatori nella costruzione dell’identità in adolescenza

Il Prof Alessandro D’Avenia si sofferma (link) sul meccanismo della ricompensa a breve termine, talvolta mediata dai meccanismi dei social, che condiziona gli adolescenti. E condiziona tutti quanti senza eccezioni, aggiungeremmo noi, depotenziando la ricerca di un appagamento più reale e concreto, che pone le radici di qualcosa che dà frutto a  lungo term­ine.
Da notare come concetti analoghi siano espressi anche in un video molto interessante, di cui consigliamo la visione, in cui Simon Sinek illlustra alcune dinamiche tipiche del mondo dei millenials oggi adolescenti.

In questi giorni ci stanno pervenendo segnalazioni che riportano che in più scuole di ordine e grado sono state evidenziate delle obiezioni riguardanti l’organizzazione dela festa del papà, in nome di un principio di non discriminazione delle famiglie omogenitoriali: la volontà, manifestata da parte delle istituzioni scolastiche, di accogliere tali richieste e di revocare quindi le iniziative a volte già programmate in occasione della festa del papà, appare incomprensibile.