Dal 6 all’11 Novembre si svolge la “Settimana per la Libertà di Educare” . Invitiamo i genitori a consegnare e far protocollare presso le segreterie scolastiche – sempre secondo le modalità di un dialogo costruttivo e se possibile anche in gruppo – la richiesta di informativa e di recepimento del Consenso Informato Preventivo sulle iniziative collegate a temi educativi sensibili. Se vi può aiutare nel vostro dialogo con la scuola potete anche riferirvi all’iniziativa nazionale sotto descritta, per spiegare l’importanza di questo gesto. Che non è per un “no” ma per un “sì”: alla libertà educativa, a progetti davvero condivisi tra scuola e famiglia.

Riportiamo un estratto di un contributo di Alessandro D’Avenia sul tema della noia che spesso pervade i ragazzi e sulle chiavi per poterla affrontare e sconfiggere. Segnaliamo anche che in questi giorni è in uscita il nuovo libro di D’Avenia: “Ogni storia è una storia d’amore”

Il 17 ottobre scorso “Orizzonte Scuola” ha pubblicato l’articolo “Teoria gender: non esiste alcun DdL che la introduce nelle scuole. ‘Catena bufala’ crea allarmismo” link.
Abbiamo inviato una nota a Orizzonte Scu­ola con l’obiettivo di agevolare un reale “fact checking” e per scongiurare il rischio di aggiungere bufala a bufala, in base alle convenien­ze di parte e perché come associazione di genitori impegnati nella scuola ci sta a cuore una reale alleanza scuola-famiglia e una piena libertà di insegnamento dei docenti. Riportiamo la lettera che purtroppo non ha rcevuto alcun riscontro da OS

Abbiamo rinnovato i contenuti della brochure di Articolo 26!
Il valore chiave della libertà educativa, l’importanza di fare rete tra i genitori e di formarsi continuamente per saper dare risposta alle nuove sfide educative, la continuità educativa tra famiglia e scuola e la passione per l’educazione.
Insieme ad altre informazioni utili ed i nostri contatti web, mail, facebook, twitter  e instagram.

Le conquiste delle associazioni di genitori, l’incontro con il ministro, le nuove richieste al MIUR, le indicazioni alle famiglie e le mobilitazioni in programma se non verranno ascoltate.
Perché la libertà di educazione è un valore per tutti – genitori e docenti – e la democrazia si esercita a partire dalle case, passando per gli organi collegiali nelle scuole fino anche alle piazze.
Qui le proposte inviate al MIUR e un articolo da leggere