“Scuola, esprime riserve sull’insegnamento di contenuti ‘gender’ al nido: mamma insultata dalle maestre”.
Ha espresso riserve sulla lettura di alcune fiabe nell’asilo del figlio di appena due anni: per questo una madre di 43 anni è stata insultata dalle maestre e invitata a cambiare scuola. L’episodio nell’asilo nido “Cecchina” di Roma. La denuncia dal Comitato Articolo 26
Alle 19 di venerdi 16 gennaio 2015 in via Luigi Gastinelli 7 in Roma, il…
Il Comitato aderisce e sostiene la petizione sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, promossa da…
Introduzione dell’educazione di genere e della prospettiva di genere nelle attività e nei materiali didattici delle scuole del sistema nazionale di istruzione e nelle università è il nome di una nuova proposta di legge che si pone, tra gli altri, l’obiettivo di prevenire il femminicidio e di combattere le discriminazioni.
Cosa ci potrai mai essere di male in una iniziativa simile e chi potrebbe non condividere finalità così nobili?
Siamo nel corso della “Settimana nazionale contro la violenza e la discriminazione” (24-30 novembre 2014). I motivi che ci spingono a pensare che i genitori debbano essere particolarmente vigili sulle attività proposte nelle varie scuole nell’ambito di tale iniziativa li abbiamo già espressi in questo articolo. Perché allora tornare sull’argomento? Il motivo è semplice: la situazione evolve e vorremmo darvi qualche chiave di lettura e altri spunti di riflessione, come in tanti ci state richiedendo
Il MIUR e il Dipartimento per le pari opportunità, in collaborazione con l’UNAR, hanno promosso la settimana contro la violenza e la discriminazione (24-30 novembre 2014).
La circolare ministeriale inviata ai direttori scolastici delle scuole italiane fa riferimento alla creazione di “un proficuo scambio ed ausilio tra le istituzioni scolastiche e le famiglie”: come Comitato condividiamo in pieno questo spirito ed è esattamente questo il nostro auspicio
Ci siamo soffermati diverse volte su quelli che sono i diritti dei genitori in ambito educativo: è il nome stesso del comitato a richiamare la laicissima Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, che al comma 3 dell’articolo 26 ricorda come siano proprio i genitori a detenere la priorità in fatto di scelte nella sfera educativa per i propri figli. Anche la Costituzione della Repubblica Italiana all’art. 30 ribadisce che è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli.
Come abbiamo avuto modo di anticiparvi nei nostri precedenti interventi, sono diversi i casi di scuole…
A questo indirizzo è possibile leggere un’intervista al Comitato Articolo 26 realizzata dalla realizzata dalla…
Continua sotterraneo ma impetuoso il tentativo di “colpo di stato educativo” messo in atto nelle…