Al meeting19 di Rimini la seconda carica dello Stato Elisabetta Casellati ha rimesso al centro delle sfide per il paese la necessità di una riforma nel sistema scolastico pubblico che non può più essere a monopolio di Stato se vogliamo uscire dalla crisi socio-economica ed educativa attuale con una scuola di qualità al passo coi tempi, e superare la gravissima discriminazione di cui sono vittime da decenni le famiglie e i giovani italiani.
Se la scuola è un servizio pubblico allora tutti e non solo i ricchi devono poter scegliere in quale scuola educare i propri figli.
Finalmente le Istituzioni riconoscono un problema da troppo tempo ignorato in Italia, che sarà al centro anche del Convegno Nazionale di Articolo26 – il 7 e 8 settembre a Todi – dove si riporrà al centro dell’educazione la famiglia e il suo ruolo nella scuola e nella società.
Per la Casellati occorrono nuovi “percorsi” formativi, i quali “non possono prescindere dalla necessità di garantire la piena attuazione del diritto ad avere un’istruzione equa, efficace e significativa, di cui fa parte integrante la effettiva parità scolastica, in armonia con il dettato costituzionale. Perché non c’è vera libertà senza la libertà di educare”.
E ha aggiunto che scuola statale e scuola paritaria devono esprimere finalmente un unico sistema teso allo sviluppo della persona.
Sostenere la famiglia – ha spiegato – significa “riconoscere e valorizzare il suo ruolo imprescindibile nel percorso educativo della persona al fianco degli istituti scolastici di ogni ordine e grado”.