Browsing: Dall’associazione

Nei giorni scorsi il Comune di Todi ha disposto la collocazione di libri, pur consigliati come ‘per bambini’ dalle Case Editrici, contenenti tematiche sensibili come ‘gestazione per altri’, ‘omogenitorialità’ e più in generale ‘sessualità’, nelle sezioni per adulti della biblioteca Comunale.
Si tratta di testi proponenti contenuti controversi sul piano scientifico e pedagogico, che possono mettere a rischio il fondamentale diritto umano dei bambini di essere rispettati nella loro crescita armoniosa e serena e il diritto dei genitori ad accompagnarli su questi temi delicati. Quella del Comune di Todi è una soluzione equilibrata, che ha accolto la sensibilità di molte famiglie, e individuata nel rispetto del primato educativo dei genitori, nonché della funzione formativa pluralista del servizio bibliotecario e della coesione sociale del territorio.

Abbiamo rinnovato i contenuti della brochure di Articolo 26!
Il valore chiave della libertà educativa, l’importanza di fare rete tra i genitori e di formarsi continuamente per saper dare risposta alle nuove sfide educative, la continuità educativa tra famiglia e scuola e la passione per l’educazione.
Insieme ad altre informazioni utili ed i nostri contatti web, mail, facebook, twitter  e instagram.

Riportiamo di seguito, per ragioni di chiarezza, le tappe relative al dibattito sulla libertà educativa secondo quanto riportato da Orizzonte Scuola.
La pubblicazione del comunicato dei Cobas Bologna in merito a presunte ingerenze di associazioni locali riguardo a iniziative educative controverse e divisive esigeva da parte nostra una presa di posizione in favore dei diritti costituzionali dei genitori

Ampia e calorosa partecipazione ai due corsi di formazione rivolti ai docenti della provincia di Massa svolti dalla nostra associazione con il patrocinio dell’ufficio scolastico regionale del MIUR.
Diversi i temi trattati nel corso dei due incontri: la gestione del mondo delle emozioni con bambini e adolescenti e l’importanza della alleanza tra scuola e famiglia di fronte alle nuove sfide educative.

Durante il Question Time di ieri 12 Aprile 2017 alla Camera il ministro Fedeli ha ribadito che nella scuola non può entrare l'”ideologia gender” (di cui finalmente anche il governo ammette l’esistenza) e che le scuole devono riconoscere ai genitori obbligatoriamente il “diritto al consenso informato e all’esonero dei figli” da tutti i progetti relativi all’educazione di genere e contro le discriminazioni che essi non condividano.