Quest’oggi siamo in vena di suggerimenti e vi segnaliamo due libri preziosissimi che aiutano a comprendere molto bene l’ideologia gender.
Perché Papa Benedetto XVI l’ha definita più grave delle terribili ideologie che hanno funestato il xx secolo e dettata da una visione materialistica dell’uomo e da un’antropologia al suo fondo atea? Perché afferma che ci chiama ad esercitare una vigilanza critica e a ricusare finanziamenti e collaborazioni che favoriscano azioni o progetti in contrasto con l’antropologia cristiana?
A quali esperimenti educativi ha fatto riferimento papa Francesco nel discorso del 11 Aprile scorso affermando che la scuola rischia di diventare un campo di rieducazione, sulla strada di un pensiero unico, simile a quelli delle grandi dittature del secolo scorso?
La cosiddetta “Teoria del genere”, sostenuta dalle maggiori organizzazioni internazionali nel mondo occidentale, smantella il dato biologico di realtà che si nasce maschio o femmina e afferma che si possa scegliere liberamente come definirsi, come vivere la propria sessualità e come intendere i concetti di matrimonio e genitorialità.
Dietro di essa non c’è solo la pretesa di staccare l’essenza dell’uomo dal piano d’amore di Dio (maschio e femmina li creò), ma c’è in gioco la visione stessa dell’uomo, della famiglia e del mondo, che lasceremo ai nostri figli e nipoti.
Essa, con il cavallo di Troia dei diritti civili e della lotta alle discriminazioni, apre la porta a stravolgimenti sociali e culturali, i cui sintomi possiamo oggi riconoscere, senza neanche scomodare la religione, ma facendo appello al buon senso e alla ragione.
Ecco i due testi suggeriti.
In Gender Revolution. Il relativismo in azione (2008 Cantagalli), l’autrice Gabriele Kuby denuncia apertamente questa ideologia totalitaria, ma politicamente corretta, analizzandone i contenuti ed esemplificando i cambiamenti epocali che sta portando in molti paesi europei.
Nel libro di Dina Nerozzi L’altra religione. Il ritorno dello stato etico (2010 Rubettino) vengono ripercorse le tappe di questo progetto di costruire un uomo nuovo, separato da Dio, sedotto dal materialismo e dal relativismo morale, grazie anche alla poderosa macchina propagandistica di uno stato onnipotente.
Perché è urgente accogliere il monito del successore di Pietro ed informarsi su questi temi?
Poiché, come afferma l’autrice, il solo modo che abbiamo per evitare di ripercorrere antiche strade che aprono le porte alla schiavitù, è quello di riportare le grandi scelte e verità nelle mani di Dio.