Domenica 26 maggio in Italia si vota per eleggere i rappresentanti dei cittadini nel Parlamento Europeo.
Il dibattito in Italia negli ultimi anni ha fatto emergere diverse critiche nei confronti di una Europa talvolta percepita come lontana, se non addirittura ostile.
Se la critica intende essere costruttiva, come è giusto che sia, allora non possiamo perdere l’occasione di andare a votare a maggior ragione per il fatto che, tra le istituzioni della Unione Europea (Consiglio, Commissione, Corte di Giustizia, Corte dei Conti, Banca Centrale), il Parlamento Europeo è l’unica istituzione i cui membri sono direttamente eletti dai cittadini.
I poteri e i ruoli del Parlamento Europeo riguardano principalmente gli aspetti legislativi, di bilancio e di controllo: il suo ruolo è quindi determinante nell’impostazione del diritto che impatta poi nel nostro Paese e nel monitoraggio del budget dell’UE, il cui utilizzo non sempre ci ha trovato concordi.
Articolo 26, associazione di genitori che lavora per la libertà educativa, invita quindi di adempiere al proprio diritto di esercizio del voto, dando la preferenza ai candidati e ai partiti che si impegnano a favorire:
- libertà di educazione e di scelta scolastica, nell’ottica di un maggiore pluralismo educativo
- il riconoscimento del ruolo centrale della famiglia con la concreta promozione del ruolo primario della paternità e della maternità nell’educazione dei figli
- il sostegno a partire dalla famiglia e dalla scuola dei più deboli e bisognosi con valide politiche di integrazione