Un giorno alla volta, una scelta dopo l’altra, una vita che comincia, una che si spegne.
Sono giorni silenziosi eppure pieni di notizie che fanno baccano: contagiati, guariti, deceduti. Decreti restrittivi ingoiati come una medicina amara insieme al dubbio della loro concreta efficacia. Post polemici, mamme che cercano consigli su come impegnare i bambini, opinioni non richieste e sogni di evasione.
Ancora non ci siamo specchiati, non ci siamo interrogati su come sarà, dopo.
Per una volta, tuttavia, abbiamo il tempo di immaginare, pianificare, scorgere la realtà con i suoi limiti e, magari, cercare di migliorare ciò che possiamo.
Ci troviamo distanti, isolati ma, proprio per questo, abbiamo l’opportunità di ingegnarci meglio su noi stessi e collaborare anche con quelli che, dal vivo, ci danno più fastidio.
Proprio ora che siamo immersi nello stesso mare e che ci aggrappiamo alle medesime speranze, forse possiamo capire che “La storia siamo noi” (De Gregori).
La Storia siamo noi, nessuno si senta escluso…
Se dalla vita impariamo qualcosa, la lezione più importante in questo mese di paure e incertezze è che viviamo sì sullo stesso pianeta ma che non siamo numeri!
Ogni individuo è una persona unica ed irripetibile e così, come siamo chiamati a fare un passo indietro e a rientrare nelle nostre case per fermare questo virus, di contro ci sentiamo sospinti in prima linea nella difesa e valorizzazione del “bene” per i nostri figli e per gli studenti che ci sono affidati! Se sentiamo che la storia siamo noi, avvertiamo sempre forte l’urgenza di contribuire al futuro di un domani che diventerà in un attimo il nostro presente, anche ora.
“La storia non si ferma davvero davanti ad un portone, entra nelle nostre stanze e le brucia
La storia dà torto o da ragione
La storia siamo noi
Siamo noi che scriviamo le lettere
Siamo noi che abbiamo tutto da vincere o tutto da perdere”
Come associazione di genitori ci ritroviamo oggi a chiedere di essere ascoltati, perché sono le Famiglie la frontiera – la struttura sociale primaria – nella quale, in questi giorni, si sta sperimentando la cosiddetta didattica a distanza!
Abbiamo letto e ascoltato tanti autorevoli interventi e, ora, ci viene da fare un appello:
Non dimentichiamo mai che dietro ad ogni studente, oltre agli insegnanti, più eroici di sempre, c’è la famiglia che si fa carico dell’habitat, della coniugazione dei tempi e dei modi, dell’incremento dei giga e della divisione degli apparecchi tecnologici, moltiplicato per gli utenti! Si vogliono aiutare gli studenti, sostenere il diritto allo studio? Si vogliono aiutare gli insegnanti, sostenere la scuola? Allora si aiutino e sostengano concretamente le famiglie!
Da questa emergenza, che come una immensa onda ci è caduta addosso, sta a noi scegliere se lasciarci travolgere o almeno provare a cavalcarla nella certezza che, se lo faremo, allora sì che #andràtuttoallagrande!