Ora a riflettori spenti è possibile proporre una riflessione più pacata a partire dalla vicenda della professoressa di Palermo.
Vogliamo (ri)lanciare nel dibattito due questioni:
1. Qual è il giusto rapporto fra gli articoli della Costituzione 30 “E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli”, e articolo 33 “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”?
2. E più radicalmente: qual è il giusto rapporto fra la Repubblica, altra cosa rispetto alla Stato, e la Scuola?

Compri un libro (di una casa editrice che preferiamo non citare per non fare pubblicità) e ricevi in omaggio un grammo di cannabis: sono queste le nuove frontiere della “divulgazione”? Il tentativo di “normalizzazione” del fenomeno cannabis è di fronte agli occhi di tutti, mentre sono molto meno visibili i dati relativi alle controindicazioni che derivano da un suo utilizzo: sono evidenze che emergono da studi consolidati da parecchi anni e che trovano riscontro anche nei recenti andamenti statistici collegati alla liberalizzazione della cannabis, come si evince da questo contributo dello psicologo Claudio Risè

Domenica 26 maggio in Italia si vota per eleggere i rappresentanti dei cittadini nel Parlamento Europeo. Articolo 26, associazione di genitori che lavora per la libertà educativa, invita quindi di adempiere al proprio diritto di esercizio del voto, dando la preferenza ai candidati e ai partiti che si impegnano a favorire: libertà di educazione e di scelta scolastica, nell’ottica di un maggiore pluralismo educativo, il riconoscimento del ruolo centrale della famiglia con la concreta promozione del ruolo primario della paternità e della maternità nell’educazione dei figli, il sostegno a partire dalla famiglia e dalla scuola dei più deboli e bisognosi con valide politiche di integrazione

Qual è il ruolo dei genitori nell’adozione dei libri di testo? O forse verrebbe da chiederci: perché, abbiamo un ruolo? Riprendiamo qui un interessante contributo sul tema, tratto dalla rivista “Nuova Secondaria”, che probabilmente aiuterà ad allargare ancora di più lo sguardo sugli spazi di collaborazione e di coinvolgimento dei genitori nell’ambito della continuità educativa tra famiglia e scuola.

Argomento molto dibattuto nell’ultimo periodo è la violenza che esplode tra i giovani, atti di bullismo tra pari, così come nelle relazioni con gli adulti, talvolta anche all’interno delle mura scolastiche. A primo sguardo si tende ad incolpare la nuova generazione per queste “sue” attitudini che reputiamo “assurde”, ma questo sguardo si rivela ben presto a corto raggio nel momento in cui si dimostra che il fenomeno si estende ad un numero di ragazzi non minoritario e di diverse estrazioni sociali. Domanda: forse la società del “pienessere” che abbiamo messo in piedi non riempe il nostro cuore di felicità?