Come già comunicato, Articolo 26 ha aderito all’Osservatorio 182, in difesa dei diritti degli alunni con disabilità e delle loro famiglie.
Pubblichiamo oggi la “dolorosa” storia di un ragazzo di 16 anni, con la ricostruzione delle vicende scolastiche narrate da sua madre, una donna con significativa esperienza alle spalle come insegnante, un curriculum e una professionalità di tutto rispetto sul tema dell’inclusione scolastica.
La testimonianza di Maria Grazia Fiore, insegnante e mamma di Jacopo, 16 anni, autistico non verbale: quest’anno ha optato per l’istruzione parentale. «Non è una scelta, è una resa. Ma non si possono fare le battaglie sulla pelle dei nostri figli. Forse ho sacrificato Jacopo ai principi di un sistema inclusivo in cui ho sempre creduto, prima di tutto come insegnante. A questo punto da genitore ho ceduto. Per rispetto di Jacopo e della sua dignità».
Risulta stridente il contrasto tra le recenti dichiarazioni del ministro Bianchi, che ritiene la scuola italiana “aperta inclusiva e affettuosa” e la realtà vissuta e raccontata da Maria Grazia: non un caso isolato, quello di Jacopo, ma la punta di un fenomeno, un malessere e un disagio sempre più diffuso oggi nella scuola italiana.
Riteniamo che ci sia ancora molto da lavorare e questo a partire dall’annosa questione degli insegnanti di sostegno, che, quando va bene, cambiano ogni anno, mentre, quando va male, o non ci sono proprio o non sono stati messi nella condizione di arrivare adeguatamente preparati per gestire, insieme ai colleghi e all’interno del gruppo classe, le esigenze dell’alunno loro affidato.
Come associazione desideriamo stare accanto anche a queste famiglie e possibilmente contribuire alla costruzione di una vera Alleanza educativa.
La nostra adesione all’Osservatorio182 esprime esattamente questa intenzione e questo impegno.