Le parole offensive nei confronti delle famiglie da parte del Segretario Generale della UIL Scuola Pino Turi sono inaccettabili. Stigmatizzare le preoccupazioni dei genitori italiani in merito alla diffusione del gender nelle scuole affermando testualmente “le famiglie non spiino dal buco della serratura”, è un atteggiamento miope che non ci saremmo mai aspettati da un rappresentante di un sindacato di rilievo nazionale come la UIL, che dovrebbe contribuire ad edificare la scuola pubblica nella sua complessità e l’alleanza tra scuola e famiglia.
Affermare che i genitori devono limitarsi a partecipare negli organi collegiali e che la scuola statale è sempre pluralista mentre nelle paritarie si fa indottrinamento, rivela chiaramente il pesante clima di ideologia e di intimidazione che i genitori sono costretti a subire ormai da diversi anni. Il gravissimo problema del gender viene sminuito andando contro la verità dei fatti e contro i basilari diritti dei genitori, come dimostrano i continui casi di progetti su tematiche sensibili segnalati dalle famiglie e dalle loro associazioni. Denunce che dovrebbero trovare ascolto nelle istituzioni e non muri o offese da parte dei dirigenti scolastici, degli insegnanti e dei loro organismi di rappresentanza.
Ci chiediamo se il Segretario Turi abbia cognizione di decenni di normativa scolastica e ricordiamo che i genitori detengono il primato educativo dei propri figli, verso cui la scuola è sussidiaria nel rispetto dei ruoli, e che ogni genitore ha diritto ad essere informato in merito a ciò che la scuola insegna in ambito extra curricolare. La libertà di insegnamento infatti non vuole dire né libertà di indottrinamento né liberta di offesa alle famiglie.
Ci auguriamo che la scuola italiana cambi rotta e che MIUR e Governo intervengano in modo incontrovertibile su questi temi, come fatto recentemente con decisione dal sottosegretario Sasso.
Roma 26/06/2021
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