Browsing: News

Alessandro D’Avenia dedica uno dei suoi “letti da rifare” al tema della passione, quel fuoco che vorremmo divampasse nei nostri giovani dando senso e coraggio (insieme anche al necessario “gusto” per l’impegno e la fatica) alle loro esistenze.

Spesso ci ritroviamo a giudicare i ragazzi per l’indolenza o per il loro appiattimento su quelle che il prof2.0 ci aiuta a definire “dipendenze pre-confezionate”; ma come educatori talvolta non ci rendiamo conto che la passione nasce dalla passione e quindi la responsabilità di appiccare l’incendio nel cuore dei giovani è per primi nostra: sarà poi la sete di cose alte e belle dei ragazzi a farlo divampare!
Una possibile chiave per innescare questo effetto domino di passioni, la propongono in maniera per certi versi sovrapponibile sia D’Avenia in questo articolo, che il geniale filosofo Fabrice Hadjadj in un contributo di qualche tempo fa: sarà la meraviglia a mettere in moto tutto questo?

In questi giorni stiamo tornando ad invitare i genitori ad una partecipazione più attiva a scuola, candidandosi come rappresentanti di classe e di Istituto, consapevoli come siamo per esperienza diretta, che agli oneri dovuti ai maggiori impegni, si uniscono la possibilità e la soddisfazione di incidere in positivo nella scuola  e di aiutare con l’obiettivo del bene comune, specie a partire dagli organi collegiali.
Di seguito un primo invito a lavorare in questa direzione: l’aiuto delle associazioni di supporto come Articolo 26 non mancherà ai genitori che si lanceranno in questa importantissima avventura.

Emergenza educativa: una espressione che sempre più spesso viene utilizzata per sottolineare le difficoltà che vivono gli ambienti come la scuola in cui le diverse generazioni si incontrano e dove, appunto, lo scambio generazionale appare sempre più in crisi.
Riportiamo un estratto di un contributo di Davide Rondoni, che in poche righe accende la luce dei riflettori su alcuni aspetti che effettivamente dovrebbero essere messi maggiormente a fuoco: la crisi di civiltà e il depauperamento dell’autorità, il logorato rapporto scuola-famiglia, gli obiettivi della formazione scolastica e la noia dei ragazzi.

Come associazione di genitori che si imp­egna a promuovere il ruolo formativo del­la famiglia nella so­cietà e il principio della libertà di ed­ucazione, ribadiamo che:
– garantire la libertà di scelta educativa è necessario e urgente – non so­no più sufficienti dichiarazioni di mass­ima e di principio: se la libertà di sce­lta educativa è un valore sociale allora dobbiamo garantirlo
– questo richiede la difesa di un plura­lismo educativo che oggi è già gravemente compromesso dalla chiusura di oltre 500 istituti paritari negli ultimi 5 anni

L’impennata di episodi di violenza deve far riflettere tutti i partecipanti alla vita scolastica: studenti, docenti, genitori, dirigenti, personale a supporto. Gli organi collegiali sono il luogo dell’incontro tra tutte le parti in gioco: è da qui che può, e deve, ripartire la collaborazione e il lavoro per il bene comune: proponiamo un contributo su questo tema

Il prof2.0 Alessandro D’Avenia ci accompagna in un percorso delicato, conducendoci nella stanza privata in cui l’anima di un adolescente si va saldando per spiccare il volo verso la propria autonomia.
Nostro figlio si è trasformato in un “extraterrestre”? Questo suo improvviso esserci “alieno” certamente ci spaventa, ma va tenuto presente che si tratta del segnale di una crescita, che si configura nell’elaborazione di quello spazio personale che è l’intimità: è cura dei genitori per primi rispettare questo luogo prezioso e insegnare la cura e la difesa di un ambiente che dai ragazzi va riconosciuto e preservato per il resto della vita.

Il contributo di Articolo26 in merito alla lettera aperta al neo Ministro dell’Istruzione Bussetti a firma di Galli della Loggia e contenente una serie di proposte per migliorare il sistema scolastico: condividiamo certamente il fine di restituire autorevolezza e incisività al ruolo educativo della scuola e molti dei punti elencati dal professore, ma non possiamo essere d’accordo con l’idea di estromettere i genitori dalla vita scolastica. Nell’articolo le argomentazioni